Per quanto contrari a questo modo di fare politica, incentrato sulla solita spartizione di poltrone fine a se stessa, come Movimento Cinque Stelle non possiamo rimanere indifferenti a quanto accaduto nel Comune di Domodossola, nel momento in cui si sceglieva la rappresentanza in seno all'Unione dei Comuni.
Domodossola ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, il totale disinteresse a un lavoro di squadra vero e non solo di facciata. Inutile tornare sulle varie spaccature in materia di sanità, ricomposte solo dalla sollevazione della piazza e dei cittadini, ma il rifiuto del Sindaco Cattrini di rappresentare la città nell'Unione dei Comuni (e di assumerne la presidenza che, per logica, gli sarebbe spettata), la scelta della sua surroga con il consigliere comunale Bolognini (condivisa o figlia di lotte intestine?), oltre al totale disinteresse delle minoranze, ha di fatto penalizzato il capoluogo ossolano.
Tante parole su questo territorio, sull'opportunità di un lavoro di squadra, sono, evidentemente, mere figurine propagandistiche utili solo in campagna elettorale. Dove sono finite le parole "traino, unità d'intenti, partecipazione corale" tanto care al Sindaco di Domodossola? Quando si tratta di lavorare veramente, con serietà, per organizzare i futuri servizi che l'Unione dei Comuni dovrà gestire, c'è il classico fuggi fuggi.
Ovviamente appena saranno chiare le indicazioni regionali e le eventuali torte su cui tuffarsi, si assisterà,di contro, al ritorno dei soliti noti sulla scena.
Per il momento, immaginiamo si vogliano concentrare sulla ormai prossima costituzione della nuova provincia, su cui starà già lavorando la segreteria provinciale del PD, forte del fatto che oltre ai maggiori comuni ossolani, ora, anche Verbania è guidata da suoi esponenti.
Niente di nuovo, quindi… le solite manovre che i cittadini, ancora una volta, subiranno dall'alto. La tanto decantata eliminazione delle Provincie, che per altro il Movimento ha nel proprio programma da sempre ma in maniera seria, concreta ed effettiva, si è
rivelata un semplice restyling bipartisan.
Speriamo che Domodossola possa avere ancora rilievo e potere decisionale,
possa far sentire il proprio peso e non sia relegata in un angolino nelle decisioni importanti che si dovranno prender nei prossimi mesi per il futuro del territorio ossolano.
Come ha dimostrato, infatti, la manifestazione di piazza degli scorsi mesi, solo un territorio unito potrà farsi ascoltare a livello regionale e Domodossola dovrà obbligatoriamente essere il fulcro e il motore del futuro ossolano per non subire sempre e soltanto tagli e ruberie ai servizi e per vedere riconosciuta, finalmente e realmente, la sua specificità montana e le sue peculiarità.