Il Referendum sulla caccia si farà, lo ha deciso la sentenza del Tar. Ma non solo: se la Regione Piemonte non fisserà la data entro 15 giorni dalla notifica della sentenza, la stessa sarà sostituita dal prefetto, nella veste di commissario ad acta per la consultazione. Lo riferisce il Comitato referendario, costituito da Italia Nostra, Lac, Legambiente, Lav, Lipu, Pro Natura, Radicali Italiani e Wwf. La sentenza del Tar del Piemonte arriva dopo 25 anni di attesa, trascorsi in un lungo iter legale.
DALLA REGIONE, ASSESSORE SACCHETTO - La Regione Piemonte fisserà la data del referendum sulla caccia entro 15 giorni dalla notifica della sentenza del Tar, senza lasciare che l'incombenza debba essere assolta dal prefetto di Torino nella veste di commissario ad acta. Lo assicura l'assessore Claudio Sacchetto, che commenta: "Meglio così, almeno evitiamo altre polemiche". "Dalla notifica - sottolinea l'assessore Sacchetto - avremo 15 giorni per individuare la data e poi provvederemo a indire la consultazione. Questo percorso non cambia l'iter della nuova legge sulla caccia alla quale stiamo lavorando nella III Commissione del Consiglio regionale. Anzi, la sentenza del Tar dovrebbe chiarire un po' le cose, visto che l'opposizione ha continuato a rallentare i lavori della Commissione chiedendo di sapere cosa sarebbe accaduto sul referendum. Prevedo che per fine marzo - conclude - avremo la nuova legge approvata".
Torino: il referendum sulla caccia si farà
Referendum caccia: sentenza Tar obbliga Regione Piemonte a farlo. Data entro 15 giorni dalla notifica.
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