Nell’arco di poco più di un decennio – da quel non troppo lontano 1996 in cui fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura – Wisława Szymborska è diventata un autore di culto anche in Italia. Né questo vasto successo deve meravigliare. Grazie a un’impavida sicurezza di tocco, la Szymborska sa infatti affrontare temi proibiti perché troppo battuti – l’amore, la morte e la vita in genere, anche e soprattutto nelle sue manifestazioni più irrilevanti – e trasformarli in versi di colloquiale naturalezza e ingannevole semplicità.
Di Chopin diceva Berlioz: "Non ha un solo punto di somiglianza con nessun musicista di mia conoscenza"; e Schumann: "Chopin si riconosce perfino nelle pause". Ha scritto Giorgio Pestelli: "Fra le misteriose componenti che cristallizzano in quel miracolo che è la musica di Chopin, è probabile che un tempo, come oggi, la nozione di quella originalità assoluta, di quella riconoscibilità immediata dipendesse dall'invenzione di un «canto» che nella voce aveva solo lontane ascendenze, un canto tanto originale che in realtà ha dovuto inventarsi da capo un suono tutto suo, la voce del pianoforte".
Szymborska - Chopin - LA GRANDE LETTERATURE INCONTRA LA GRANDE MUSICA
Sabato 15 marzo si terrà "LA GRANDE LETTERATURE INCONTRA LA GRANDE MUSICA", Szymborska - Chopin.
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